Presidio all’INPS dei lavoratori RSI: la cassa integrazione è un diritto

Lunedì 26 marzo – 1 mese e una settimana di occupazione

Questa mattina, presidio davanti la sede dell’INPS di Via dell’Amba Aradam per protestare per la mancata erogazione della cassa integrazione straordinaria. Grazie alla mobilitazione, siamo riusciti a ottenere un incontro del nostro rappresentante legale con il dirigente INPS di competenza. Dopo mesi di stallo, finalmente l’INPS ha dovuto certificare nero su bianco le inadempienze dell’azienda! Un primo passo per prenderci ciò che ci è dovuto.

Articolo di Repubblica
Articolo di Paese Sera
Guarda le foto di Simona Granati

Vogliamo i nostri soldi, Ora basta! Siamo da 8 mesi senza cassa integrazione

[Comunicato dei lavoratori in presidio]

Lunedi’26 marzo, noi lavoratori della RSI Italia SpA (Rail Service Italia, ex Wagons Lits), in Cassa Integrazione straordinaria da 8 mesi (dopo 12 di ordinaria) PROTESTIAMO davanti alla sede dell’INPS perché da 8 mesi non percepiamo il reddito che ci è dovuto.

Siamo 59 operai (33 metalmeccanici, 26 dei trasporti), addetti alla manutenzione dei Treni Notte e a settembre, quando scadrà la Cassa Integrazione, perderemo definitivamente il lavoro.

La nuova proprietà (Barletta Srl) ha bloccato la produzione e vuole dismettere la fabbrica per realizzare abitazioni e centri commerciali. Per questo dal 20 febbraio abbiamo deciso di occupare le officine di via Umberto Partini (zona Portonaccio, Casalbertone) a Roma.

Vogliamo i nostri soldi. Siamo stanchi di aspettare! 

Siamo da 8 mesi senza soldi. Nonostante gli accordi sindacali, le denunce e le ingiunzioni di pagamento, Barletta srl non ci ha pagato la Cassa Integrazione ordinaria (da maggio a settembre) e ostacola l’erogazione da parte dell’INPS della Cassa Integrazione straordinaria. Non fornisce la documentazione necessaria (SR 41 e buste paga). Ora l’azienda non deve neanche pagare, ma solo compilare un modulo. Ci vuole affamare!! Questo comportamento è immorale e illegale.

Perché l’INPS non richiede la documentazione? In questo modo l’INPS risparmia sulla nostra pelle? Siamo stanchi di aspettare!

Chiediamo un incontro ai dirigenti dell’INPS per avere spiegazioni e documenti che certifichino questo ritardo. 

Con l’occupazione delle offcine di via Partini abbiamo ottenuto un attenzione che fin’ora non avevamo avuto. Le organizzazioni sindacali e la Provincia di Roma hanno richiesto un incontro urgente al Prefetto per affrontare la nostra situazione e la violazione dei nostri diritti. Anche per questo chiediamo la certificazione della nostra situazione, per poterla mostrare al Prefetto e agli organi competenti. L’INPS dovrebbe favorire la trasparenza. Altrimenti è legittimo il sospetto di una complicità con l’azienda.

Il nostro non è un caso isolato. Sono migliaia i lavoratori che subiscono ritardi di anni nell’erogazione della Cassa Integrazione. Altro che privilegi, in questo modo vengono violati i diritti minimi, incentivando il lavoro nero e illegale.

La Cassa Integrazione è un diritto. Non un privilegio

In questi giorni si discute tanto di ammortizzatori sociali. Il governo e i mezzi di informazione ne hanno spesso parlato come fosse un privilegio. Vogliamo ricordare che la Cassa Integrazione Ordinaria deriva dai contributi dei lavoratori e che solo quella straordinaria è in parte pagata dalla fiscalità generale. Il governo vuole ridurre gli ammortizzatori sociali, invece di estenderli ai precari (come aveva promesso). Per noi questo è inaccettabile.

Nella crisi c’è bisogno di più risorse per chi perde il lavoro o per chi non riesce a trovarlo.

Molte imprese come RSI_italia (del grupo Barletta) stanno sfruttando la crisi per arricchirsi in un modo più facile. Cacciando i lavoratori e facendo speculazione edilizia e finanziaria. Proprio ora è inaccettabile ridurre gli ammortizzatori sociali.

Bisognerebbe estenderli a chi non ne ha diritto (lavoratori precari, a progetto, a partita iva). Serve un reddito minimo per tutti.

Una lotta comune

Questa manifestazione, così come l’occupazione delle Officine è sostenuta anche da altri lavoratori e cittadini, movimenti e associazioni della Rete sociale di Casalbertone e della città. Studenti, precari e operai uniti, perché la solidarietà oggi è fondamentale. La crisi e la disoccupazione dividono e scoraggiano. I governi invece di chiedere serietà alle imprese nella definizione dei piani insustriali, stanno smantellando i sistemi di tutela del lavoro conquistati negli anni (pensioni, ART. 18, Cassa integrazione straordinaria). Oggi dicono che è colpa dei lavoratori se i giovani sono precari e non trovano lavoro. Noi ci uniamo per dimostrare il contrario.

Lavoratori RSI / Treni notte
Officine occupate / Presidio portonaccio

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1 Commento

  1. complimenti e mille grazie a voi tutti della grandissima collaborazione e la vostra disponibilità……..non finiremo mai di ringranziarvi. stefano

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